I primi approcci a etichette e certificati non é semplice. Il consumatore medio può trovarsi in difficoltà nel districarsi tra le innumerevoli certificazioni concernenti i prodotti di cosmesi biologica e naturale. La verità é che ci si sofferma di rado sulla lettura di simboli e loghi spesso astrusi, fatti di numeri e codici indecifrabili.
In questa pagina, cercheremo di offrire una panoramica semplice e schematica dei principali enti di certificazione comunitari, presenti attualmente sul mercato .
Le due grandi certificazioni europee si identificano in COSMOS E NATRUE.
COSMOS – Cosmetic Organic Standard – entra in vigore nel 2009 e include ECOCERT, COSMEBIO (francesi); BDIH (tedesco); SOIL ASSOCIATION (inglese); BIOFORM (belga); ICEA (italiano).
Gli standard di sicurezza ed eco-dermo-compatibilità possono talvolta differire tra i singoli enti. Il lavoro di COSMOS é allora quello di far convergere sugli stessi piani di conformità tutti i certificatori, allo scopo di riunirli in un unico sistema equo e omologato e condivisibile, in nome di una maggiore trasparenza e rispetto verso il consumatore finale.
COSMOS fornisce essenzialmente due tipi di cosmetico certificabili:
- Il cosmetico biologico: COSMOS-ORGANIC, dove il prodotto finito deve contenere una percentuale minima di ingredienti biologici pari al 20%.
- Il cosmetico naturale: COSMOS-NATURAL, dove non é previsto l’utilizzo di una percentuale minima di ingredienti biologici.
NATRUE é l’altro disciplinare cui aderiscono, tra gli altri, gli enti CCPP (italiano); BIO.INSPECTA (svizzero); ECOCONTROL (tedesco); AGRICERT (italiano); AIAB (italiano) …
NATRUE é più rigoroso di COSMOS. Esso ammette solamente sostanze ottenute da materie prime naturali ( natural- identiche ) quali prodotti della terra, vegetali coltivati o da raccolta spontanea, di derivazione animale ( miele, latte…) o minerale, purché manipolati solo attraverso processi selettivi fisici ( essiccazione, miscelazione, macerazione ). Sostanze natural-simili, ossia sostanze che sebbene si incontrino in natura, non costituiscono risorse direttamente disponibili qualitativamente e/o quantitativamente, vengono ammesse solo in via eccezionale.
NATRUE prevede tre tipologie di conformità.
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Il primo livello NaTrue definisce lo standard base per la certificazione dei prodotti con marchio NaTrue. I diversi criteri definiscono quali sostanze e quali processi di produzione sono consentiti. Vengono inoltre stabilite, a seconda della categoria del prodotto, le quantità minime di ingredienti naturali e le quantità massime di ingredienti simili a sostanze naturali che i cosmetici devono contenere.
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I prodotti che appartengono al secondo livello devono essere composti da sostanze di natura vegetale o animale provenienti almeno per il 70% da coltivazioni biologiche controllate e/o da zone di raccolta spontanea controllata in conformità ai criteri del regolamento CE sulla produzione biologica. Per motivi da ricondurre allo stato odierno della ricerca non tutte le categorie di prodotti, ad esempio gli shampoo, possono raggiungere il secondo stadio di certificazione.
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Le sostanze naturali di origine vegetale o animale dei prodotti certificati NaTrue appartenenti al terzo livello provengono per almeno il 95% da coltivazioni biologiche controllate, in questo caso si tratta di veri cosmetici biologici. Poche categorie di prodotti, come gli oli da bagno, possono raggiungere lo stadio massimo della certificazione.
Sotto, uno schema intuitivo.
La questione certificati é ancora molto controversa. Grossi passi avanti sono stati comunque fatti. Il consumatore italiano può ritenersi soddisfatto sotto questo punto di vista. I controlli sui prodotti di derivazione biologica sono sempre più chiari e dettagliati. Sicuro, coerente ed efficace é anche il sistema di selezione e filtraggio rispetto quei prodotti provenienti da Paesi extra europei che varcano i nostri confini e le cui regolamentazioni sono ahinoi piuttosto arretrate.
Alcuni tra i più comuni certificati che compaiono con maggiore frequenza sui prodotti italiani ed europei sono i seguenti (vedi i seguenti loghi ).
* Dal 2013 entra in vigore il regolamento europeo che pone fine ai test cosmetici sugli animali.
Negli stati membri dell’Unione Europea, non si può testare sugli animali singoli ingredienti ad uso comsetico nè vendere prodotti i cui ingredienti siano testati.
Ne deriva che la simbologia cruelty free ( icona con coniglietto ) pubblicizzata dalle aziende cosmetiche facendone un vanto, un plusvalore, nel mercato della concorrenza, non è altro che superfluo e fuorviante per il consumatore comunitario, che in buona fede, si trova a preferire un prodotto cruelty free di uno privo del medesimo logo.
Vanessa
La cosmesi ecobio per le Veneri dal cuore verde